Skip to main content

Diffamazione sui social: cos'è e come difendersi

| Phersei | Sicurezza informatica

Nell'era digitale, la nostra vita quotidiana è sempre più intrecciata con le reti sociali online, dove le parole possono viaggiare più velocemente di quanto avremmo mai immaginato. Ciò di cui dovremmo tutti essere consapevoli è che dietro la connettività e la condivisione di idee, si nasconde un rischio crescente: la diffamazione sui social media.

La libera espressione delle opinioni e la condivisione istantanea delle informazioni hanno creato un terreno fertile per la diffusione rapida di contenuti diffamatori, con conseguenze che spesso sfuggono al controllo degli stessi utenti. In questo contesto, esploreremo le sfide e le implicazioni legali legate alla diffamazione sui social media, cercando di comprendere come la tecnologia e la legge si intreccino in un mondo digitale sempre più complesso.

Cosa significa diffamare qualcuno

Diffamare qualcuno significa diffondere informazioni false o ingiuriose con l'intento di danneggiarne la reputazione. La diffamazione può avvenire attraverso la parola scritta (diffamazione scritta o stampata) o attraverso la parola parlata (diffamazione verbale). Per essere considerata diffamazione, l'affermazione diffamatoria deve essere falsa e dannosa per la reputazione della persona coinvolta.

Le leggi sulla diffamazione variano da Paese a Paese, ma in generale, per dimostrarla, è necessario provare che l'affermazione sia falsa, che sia stata diffusa a terzi e che abbia causato danni alla reputazione della persona diffamata. Alcuni Paesi richiedono anche la prova che il diffamante abbia agito con malizia o negligenza.

È importante notare che l'espressione di opinioni sincere o la divulgazione di informazioni veritiere non costituisce di solito diffamazione, infatti, se le informazioni divulgate sono vere, potrebbe essere più difficile per la persona diffamata dimostrare che le offese sui social costituiscano diffamazione.

Cos'è la diffamazione sui social

La diffamazione a mezzo internet e sui social media si verifica quando vengono diffuse informazioni false o ingiuriose su una persona attraverso piattaforme online come Facebook, Twitter, Instagram o altre. Queste informazioni possono essere presentate sotto forma di testo, immagini, video o altri contenuti digitali.

La diffamazione via web può danneggiare gravemente la reputazione di un individuo poiché i contenuti possono diffondersi rapidamente e raggiungere un vasto pubblico.

La disciplina della diffamazione a mezzo web è regolata dall’art. 595 del Codice Penale, il quale stabilisce che

“chiunque, fuori dai casi dell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa non inferiore a cinquecentosedici euro. Se l’offesa è recata ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad un’Autorità costituita in Collegio, le pene sono aumentate”.

Tuttavia, il contesto online può complicare la gestione di casi di diffamazione su internet, e le piattaforme stesse spesso hanno politiche interne per gestire contenuti diffamatori o offensivi. Queste piattaforme possono rimuovere o limitare l'accesso a contenuti che violano le loro linee guida.

Esempi di diffamazione sui social

Ecco alcuni esempi di comportamenti che potrebbero rientrare nell'ambito della diffamazione sui social network.

  1. Divulgazione di informazioni false: la pubblicazione di notizie false o inesatte che danneggiano la reputazione di una persona.
  2. Ingiurie o insulti: l'utilizzo di linguaggio offensivo o ingiurioso per danneggiare l'immagine di qualcuno.
  3. Manipolazione di immagini o video: la creazione o la diffusione di contenuti visivi manipolati al fine di danneggiare la reputazione di una persona.
  4. Incitamento all'odio: la promozione dell'odio, discriminazione o pregiudizio contro un individuo o un gruppo di persone.
  5. Cyberbullismo: comportamenti aggressivi ripetuti online che mirano a danneggiare emotivamente o socialmente un individuo.

Quando è punibile la diffamazione online

Le leggi sulla diffamazione via web possono variare anche da giurisdizione a giurisdizione all'interno dello stesso Paese. Tuttavia, in molti contesti, la diffamazione sui social è punibile quando soddisfa determinati criteri generali che possono includere.

  • Falsità delle affermazioni: le informazioni diffuse devono essere false. Se le affermazioni sono vere, potrebbe essere difficile dimostrare la diffamazione.
  • Danno alla reputazione: la diffamazione deve causare danni alla reputazione della persona. Questi danni possono essere di natura finanziaria, professionale o personale.
  • Diffusione a terzi: le informazioni devono essere divulgate a terzi. La diffamazione di solito richiede che le affermazioni siano comunicate ad altre persone oltre alla persona diffamata.
  • Negligenza o malizia: in alcune giurisdizioni, potrebbe essere necessario dimostrare che il diffamante ha agito con negligenza o malizia, cioè con l'intenzione di danneggiare la reputazione della persona o con la consapevolezza che le informazioni erano false.
  • Pubblicazione: le dichiarazioni devono essere state fatte pubblicamente, ossia diffuse ad almeno una persona oltre al diffamatore e alla persona diffamata.
  • Categoria di dichiarazioni: alcune giurisdizioni distinguono tra diffamazione scritta (libri, articoli, social media) e diffamazione verbale. Le leggi possono variare a seconda del mezzo di diffusione.
  • Privilegi: alcune dichiarazioni possono essere protette da privilegi legali, come dichiarazioni fatte in tribunale o durante procedimenti governativi.
  • Giurisdizione: le leggi sulla diffamazione possono variare notevolmente da un paese all'altro. Anche se le affermazioni possono sembrare diffamatorie in un contesto, possono non essere punibili in un'altra giurisdizione con standard legali diversi.

In tutti questi casi è possibile denunciare.

Per cogliere pienamente i pericoli derivanti da una partecipazione troppo disinvolta nei commenti online, è essenziale considerare un aspetto fondamentale: oltre a configurare un reato, la diffamazione costituisce anche un illecito civile che può comportare la richiesta di compensazione per i danni subiti. In altre parole, chi diffama, oltre alla possibilità di ricevere una condanna penale, si espone altresì al rischio di essere condannato civilmente a risarcire i danni, che potrebbero essere anche di entità significativa.

Quando si può parlare di diffamazione aggravata?

La diffamazione aggravata sui social si verifica quando un individuo diffama qualcuno attraverso piattaforme online o social media e questa azione è caratterizzata da particolari elementi che la rendono più grave rispetto a un’ingiuria comune. I seguenti fattori possono contribuire a qualificare il reato come aggravato.

  • Ampia diffusione: se il messaggio diffamatorio ha una vasta diffusione e raggiunge un grande pubblico tramite i social media, il danno può essere considerato più grave.
  • Ripetitività: se la diffamazione è un comportamento ripetuto nel tempo, potrebbe essere considerata più grave rispetto a un singolo episodio isolato.
  • Intenzionalità: se è evidente che la diffamazione è stata compiuta con l'intenzione di danneggiare la reputazione della persona interessata, ciò potrebbe costituire un elemento aggravante.
  • Contenuto offensivo: se il contenuto diffamatorio è particolarmente offensivo, calunnioso o dannoso, ciò può contribuire a qualificarlo come diffamazione aggravata.
  • Coinvolgimento di minori: se la diffamazione coinvolge minorenni o è diretta verso di loro, ciò può essere considerato un elemento aggravante.
  • Conseguenze gravi: se la diffamazione ha portato a conseguenze gravi per la vittima, come perdita di lavoro o danni significativi alla reputazione, potrebbe essere considerata più grave.
  • Incitamento all'odio: se la diffamazione contiene elementi di incitamento all'odio o alla violenza, questo potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

Cosa si rischia con una querela per diffamazione? 

La querela per diffamazione a mezzo internet è un procedimento legale attraverso il quale una persona accusa un'altra di aver commesso il reato. Le conseguenze possono variare a seconda della giurisdizione e della gravità del caso, ma in generale, ecco cosa si potrebbe rischiare con una querela per diffamazione.

  1. Sanzioni penali: la diffamazione è spesso considerata un reato penale in molte giurisdizioni. Se il tribunale riconosce il diffamatore colpevole, potrebbe infliggere sanzioni penali, che possono includere multe, servizio comunitario o addirittura una condanna detentiva, a seconda della gravità del caso.
  2. Risarcimento danni: il querelante potrebbe chiedere un risarcimento per il danno subito a causa della diffamazione. Questo potrebbe includere danni materiali (come perdita di reddito o danni finanziari) e danni morali (come il danno alla reputazione).
  3. Sentenza pubblica: una condanna per diffamazione può portare a una sentenza pubblica che dichiara colpevole il diffamatore. Ciò può contribuire a danneggiare ulteriormente la reputazione della persona condannata.
  4. Procedure civili aggiuntive: oltre alle conseguenze penali, il querelato potrebbe essere soggetto a un procedimento civile separato per ottenere il risarcimento danni. Questo può comportare ulteriori costi finanziari e implicazioni legali.
  5. Ordine di ritirare le dichiarazioni diffamatorie: Il tribunale potrebbe ordinare al diffamatore di ritirare le dichiarazioni diffamatorie e di evitare ulteriori diffamazioni.
  6. Costi legali: Il querelato potrebbe essere tenuto a coprire i costi legali sia del querelante che dei propri, indipendentemente dall'esito del caso.
  7. Implicazioni sulla libertà di espressione: in alcuni casi, una querela per diffamazione può sollevare questioni sulla libertà di espressione. Tuttavia, le leggi sulla diffamazione spesso cercano di bilanciare la libertà di espressione con la protezione della reputazione individuale.

Come raccogliere le prove di diffamazione sui social

La raccolta di prove di diffamazione sui social network può essere una parte essenziale nel caso in cui si desideri intraprendere azioni legali o cercare di risolvere la situazione in altro modo. Ecco alcuni suggerimenti su come raccogliere prove.

  1. Screenshot: raccogli screenshot delle affermazioni diffamatorie. Assicurati di includere informazioni quali il nome utente del diffamante, la data e l'ora delle pubblicazioni e il contesto circostante. I screenshot costituiranno una prova
  2. Salva le URL: se le affermazioni diffamatorie sono state fatte su una piattaforma specifica, conserva anche le URL delle pagine coinvolte. Le URL possono essere utilizzate per dimostrare la fonte delle affermazioni.
  3. Raccogli informazioni sull'account: cerca di ottenere quante più informazioni possibili sull'account del diffamante, come il nome utente, l'immagine del profilo, la descrizione dell'account e altri dettagli pertinenti.
  4. Testimoni: se possibile, cerca testimoni che abbiano visto o letto le affermazioni diffamatorie. Potrebbero essere persone che hanno commentato o reagito ai contenuti, o che possono confermare la diffusione delle informazioni.
  5. Registra le conversazioni: se la diffamazione avviene attraverso messaggi diretti o conversazioni private, considera la possibilità di conservare registrazioni di tali conversazioni. Tuttavia, è importante verificare le leggi sulla privacy della tua giurisdizione prima di registrare conversazioni senza il consenso delle parti coinvolte.
  6. Conserva le prove: assicurati di conservare tutte le prove in modo sicuro. Potresti doverle presentare in futuro, e la conservazione accurata è fondamentale per garantire la loro validità.
  7. Contatta la piattaforma: se ritieni che i contenuti siano diffamatori e violino le politiche della piattaforma, segnala il problema alla piattaforma stessa. Molte piattaforme hanno procedure per affrontare contenuti diffamatori o dannosi.

Come difendersi dalle diffamazioni sui social

Se sei vittima di diffamazione sui social media, ci sono diverse azioni che puoi intraprendere per difenderti.

  • Raccogli prove: conserva tutte le prove della diffamazione, come screenshot, URL e informazioni sull'account del diffamante. Queste prove saranno utili se decidi di intraprendere azioni legali o se vuoi segnalare il problema alla piattaforma.
  • Segnala alla piattaforma: utilizza gli strumenti di segnalazione forniti dalla piattaforma per evidenziare il problema. Le piattaforme possono prendere provvedimenti, come la rimozione dei contenuti o la sospensione dell'account del diffamante, se le loro regole sono state violate.
  • Mantieni la calma: rispondi in modo calmo e ragionato alle affermazioni false. Evita di rispondere con rabbia o aggressività, poiché ciò potrebbe peggiorare la situazione. Mostrati aperto a discutere civilmente della questione, se lo desideri.
  • Blocca o limita l'accesso: se la diffamazione proviene da specifici utenti, considera l'opzione di bloccarli o limitare la visibilità dei tuoi contenuti per loro. Questo può ridurre ulteriormente l'interazione con individui che diffondono informazioni dannose.
  • Consulta un avvocato: se ritieni che la situazione richieda azioni legali, consulta un avvocato specializzato in leggi sulla diffamazione. L'avvocato può aiutarti a valutare la forza del tuo caso e a guidarti attraverso il processo legale.
  • Risposta pubblica (opzionale): in alcuni casi, potresti scegliere di fornire una risposta pubblica alle affermazioni false, cercando di correggere le informazioni errate. Tuttavia, valuta attentamente se questa sia la strategia più adatta, in quanto potrebbe alimentare ulteriormente la controversia.
  • Proteggi la tua privacy: valuta l'opzione di impostare le tue impostazioni di privacy in modo più restrittivo per limitare l'accesso alle informazioni personali da parte di estranei.

Come ottenere un risarcimento danni per diffamazione

Ottenere un risarcimento per diffamazione su Facebook o su altri social network coinvolge tipicamente una serie di passi legali. Considerato che le procedure possono variare a seconda della giurisdizione, è consigliabile consultare un avvocato specializzato nel diritto della diffamazione nel tuo Paese. Ecco una panoramica generale dei passi comuni che partono sempre dalla raccolta di prove.

  • Identificazione del diffamatore: nel caso in cui l'autore della diffamazione sia sconosciuto, potrebbe essere necessario coinvolgere le piattaforme social o altri servizi online per ottenere informazioni sulla persona coinvolta.
  • Consultazione legale: parla con un avvocato specializzato in diritto della diffamazione. L'avvocato può valutare la forza del tuo caso, guidarti sulle leggi locali e aiutarti a comprendere i passi successivi.
  • Notifica al diffamatore: in alcuni casi, è possibile inviare una notifica formale al presunto diffamatore chiedendo il ritiro del contenuto diffamatorio e il risarcimento dei danni. Alcune giurisdizioni richiedono questa fase come passo preliminare.
  • Azione legale: se la situazione non si risolve con una notifica, potresti decidere di intraprendere azioni legali. Il tuo avvocato può aiutarti a presentare una causa civile per diffamazione.
  • Mediazione o negoziazione: in alcune situazioni, potrebbe essere possibile risolvere la questione attraverso la mediazione o la negoziazione, evitando un procedimento giudiziario completo.
  • Procedimento giudiziario: se la mediazione o la negoziazione non avvengono o non sono soddisfacenti, il tuo avvocato può guidarti attraverso un procedimento giudiziario. Durante il processo, il tribunale esaminerà le prove e prenderà una decisione sulla responsabilità e sul risarcimento danni.
  • Esecuzione del risarcimento: se il tribunale decide a tuo favore, dovrai seguire le procedure previste per ottenere il risarcimento danni assegnato.

In un’epoca in cui le informazioni viaggiano veloci, comprese le notizie false e le diffamazioni, la tempestività è tutto. Ecco come un'agenzia investigativa come Phersei può aiutarti procedere contro il reato di diffamazione sui social, con un intervento semplice e mirato e con tempi di attuazione ridotti.

 SCOPRI IL NOSTRO SERVIZIO

Per una consulenza gratuita e senza impegno, non esitare a contattarci!
Desideri ricevere le news e i contenuti esclusivi di Phersei Investigazioni?