Whistleblower o segnalatore di illeciti: chi è e cosa fa
Avvisa chi di dovere sugli illeciti di interesse generale: stiamo parlando del whistleblower, una figura sempre più diffusa non solo all'estero, ma anche in Italia, nata con l'intento di porre un limite a condotte disoneste e omertose.
La sua funzione trova delle analogie a quella del delatore in epoca romana, il cui compito era di informare le autorità su un imminente pericolo. Di solito, tutto ciò avveniva segretamente, fornendo un rapporto sulle intenzioni e sull'identità dell'autore di determinati comportamenti lesivi per la comunità.
Nelle prossime righe scoprirai nel dettaglio qual è l'identikit del segnalatore di illeciti, cosa fa, quali disposizioni di legge lo tutelano e perché vale la pena non sottovalutare il suo ruolo.
Le considerazioni di seguito valgono sia per le aziende sia per le Pubbliche Amministrazioni.
Chi è il Whistleblower
Il termine, letteralmente parlando, indica colui che soffia il fischietto, quindi è una persona che lancia l'allarme e interviene con un rapporto dettagliato (rigorosamente scritto), non appena si accorge di atti o condotte lesive nei confronti dello Stato o di un'impresa.
Si tratta di una persona adeguatamente formata che opera nel settore della business intelligence, svolgendo un ruolo decisivo nel contrastare tentativi di corruzione recidivanti e non, sia in piccole sia in grandi realtà. In altre parole, il segnalatore di illeciti può agire all'interno di un'azienda di piccole dimensioni come in organizzazioni internazionali contro il crimine organizzato, ma anche nella PA.
Il whistleblower può fare parte del contesto preso in esame per la verifica e, pertanto la sua identità potrebbe rimanere nascosta. Tuttavia, attenzione: il segreto professionale non rientra fra gli obblighi di legge, ma è solo una forte raccomandazione. Prima di accettare qualsiasi incarico in tale ambito, quindi, è necessario che il segnalatore di informi sulle specifiche condizioni.
In quali attività consiste operativamente il suo ruolo?
Chi si occupa di segnalare gli illeciti, probabilmente tiene a cuore la difesa del bene comune e il benessere all'interno delle imprese, magari proprio di quella nella quale lavora abitualmente. I suoi compiti consisteranno nel verificare (e inviare comunicazioni su) irregolarità e reati quali:
- tentativi di corruzione (anche sospetti)
- frodi
- pericoli sul luogo di lavoro
- danni ambientali
- rischi per la salute delle persone
- illeciti finanziari
- reati sociali
- violazioni al codice etico.
Naturalmente, i comportamenti contro le norme in vigore non sono soltanto quelli indicati nell'elenco, ma possono essere di altra natura. La documentazione inviata deve essere completa, esauriente e ricca di dettagli, affinché sia presa in carico dagli organismi competenti.
La normativa che tutela la figura del whistleblower
Per evitare ritorsioni e rischi di altro genere per l'incolumità sua e dei suoi familiari, la maggior parte degli enti preposti al ricevimento del rapporto fanno di tutto per garantire l'anonimato. Inoltre, esistono delle disposizioni che regolamentano il whistleblowing.
A livello nazionale, la normativa di riferimento per la tutela dello Stato contro la corruzione è la Legge 190 del 6 novembre 2012, meglio conosciuta come Legge Severino.
Altra fonte da tenere presente è la Legge 179 del 30 novembre 2017, di sicuro interesse per chi intende intraprendere la carriera del segnalatore di illeciti. Il testo mette in evidenza i diritti di chi effettua le verifiche e ne mette al corrente le autorità.
In particolare, l'azienda o la PA non potrà demansionare, sanzionare, trasferire, licenziare, sottoporre a provvedimenti disciplinari né attuare comportamenti ritorsivi su chi si è occupato di un accertamento con esito a sfavore dell'impresa. Eventuali discriminazioni sull'incaricato ai controlli sono punibili con pesanti sanzioni.
Il segnalatore a chi deve rivolgersi per comunicare le irregolarità rilevate?
Le disposizioni offrono varie possibilità per segnalare reati, illeciti e condotte irregolari. Ecco quali sono gli organismi a cui è possibile rivolgersi in tali eventualità:
- ANAC (Autorità nazionale Anti-corruzione)
- diretto superiore gerarchico
- Corte dei Conti
- responsabile anti-corruzione di riferimento per la PA o l'impresa privata
- Autorità Giudiziaria.
Sempre più aziende, inoltre, possono contare su un ente di vigilanza preposto all'interno dell'azienda. Una garanzia in più anche per chi ha paura di ritorsioni da parte dei dirigenti o dei loro collaboratori.
Vantaggi del Whistleblowing per le aziende
Imprese e Pubbliche Amministrazioni trarranno beneficio dalla presenza di una figura professionale come il whistleblower. Se adeguatamente formato, viene assicurato un corretto esercizio dei diritti e dei doveri, nel pieno rispetto delle esigenze di tutti i lavoratori.
La presenza del segnalatore porterà, in particolare, a:
- condotta collaborativa con il fisco
- rafforzamento della meritocrazia
- ambiente più tranquillo e idoneo al lavoro
- meno incidenti e infortuni
- più produttività
- trend in discesa riguardo contenziosi e problemi giudiziari
- maggiore tempestività nel prevenire e sanare eventuali irregolarità
- meno sanzioni in futuro.
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