Spiare in auto: si può fare o è un reato?
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Premessa: cosa sono le microspie per spiare in auto?
Le microspie e i registratori per auto non sono altro che dispositivi muniti di microfono, il cui scopo principale consiste nel captare le voci, i suoni e i rumori dell’ambiente circostante.
Due sono le tipologie di dispositivi per intercettazioni in auto: la prima prevede il collegamento diretto all’alimentazione elettrica del veicolo. In questo modo, l’autonomia della microspia è sostanzialmente illimitata; la seconda è a batteria. Di fatto, la sua autonomia varia in rapporto al modello scelto.
Denominatore comune delle microspie è che possono essere installate con estrema semplicità su qualsiasi autovettura. Ragion per cui, sono molto in uso sul mercato. Per il loro funzionamento, si sfrutta la rete GSM. Quindi, non vi sono limiti di distanza: con una tradizionale telefonata, viene attivato l’ascolto in diretta.
Molto in voga poi sono le microspie per auto che si limitano a registrare, senza trasmettere. Il contenuto viene immagazzinato nella memoria interna del dispositivo.
Riprendere e poi memorizzare file sotto forma di video, di audio o di conversazioni private quando si è all’interno dell’abitacolo di un’automobile è possibile o no? Facciamo chiarezza.
Spiare in auto con una microspia o un registratore è legale?
Dipende. Ci sono molti casi in cui si rischia di cadere nel penale e in altri in cui il loro uso è assolutamente lecito. Per non commettere reato, la Cassazione evidenzia che si possono utilizzare microspie e registrazioni in un’auto e all’insaputa altrui, a patto che chi registra deve essere presente fisicamente nell’auto quando l’apparecchio entra in funzione.
Spiare in auto: cosa NON si può fare?
Ciò che non si può fare, in quanto assolutamente vietato, è accendere una microspia o accendere un registratore e poi andare via.
Ad esempio, installare una microspia oppure azionare un registratore e poi uscire dall’abitacolo dell’auto, andando altrove, non è possibile. Si genererebbe in coloro che restano in auto l’illusione di essere soggetti a controllo.
La registrazione della conversazione all’insaputa altrui è possibile, solo se si è presenti in quel luogo. Chi registra, poi, può decidere di partecipare attivamente o passivamente alla discussione.
In quest’ottica, la Cassazione ha stabilito che chi parla, accetta che vi sia la possibilità di essere registrato. La suddetta attività è assolutamente lecita sia se avviene in modo chiaro attraverso un avviso ai presenti, sia se ha luogo di nascosto. Non bisogna, quindi, allontanarsi. Poi, si possono fare le riprese o le registrazioni del caso. Allontanandosi, invece, si commetterebbe reato di interferenza nella sfera priva altrui. Classico è l’esempio del marito che, sospettando un tradimento, lascia acceso il registratore nell’auto della moglie, prima di uscire di casa, al fine di controllare ciò che fa durante la sua giornata.
Spiare in auto: ecco quando si può fare
La Cassazione ha stabilito che l’auto non può essere considerata una dimora. Se un individuo accetta un passaggio nella macchina di un altro e inizia a registrare ciò che il conducente dice, non sta commettendo alcun tipo di reato. Secondo quanto evidenziato dalla Cassazione, non vi è nulla di illecito nell’installare microspie tra presenti nelle auto private. Le intercettazioni ambientali, d’altronde, si basano su questo principio. Motivo per cui è molto richiesto il servizio di bonifiche tecnologiche per le auto.
La presenza di chi registra è imprescindibile. Se quest’ultimo, ad esempio, lasciasse l’abitacolo, dopo aver installato una microspia, in modo da ascoltare la conversazione in un secondo momento, si configurerebbe un reato.
In una dimora privata, questo è impossibile, perché viene tutelata la riservatezza dell’abitazione. Questi concetti, invece, non hanno a che fare con un’autovettura, ubicata in una strada pubblica.
Per approfondire: Bonifiche ambientali e tecnologiche: cosa sono, a cosa servono e metodi utilizzati
Conclusioni
Tirando le somme, l’utilizzo di una microspia o di un registratore in un’auto, all’insaputa altrui è possibile, perché il veicolo a quattro ruote non viene considerato come dimora. Conditio sine qua non è che chi registra sia fisicamente sul posto.
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