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Investigazioni internazionali: legislazione e cosa sapere

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| Luca Lampis | News

Da poco più di una ventina d'anni a questa parte, le investigazioni internazionali hanno visto un'impennata significativa.

L'abbattimento delle frontiere e l'unione monetaria in Europa hanno reso più fluidi i movimenti tra una nazione e l'altra e, allo stesso tempo, ridotto drasticamente i controlli ai confini.

Di conseguenza, arrivare in Paesi dove le procedure di identificazione non sono rigorose come da noi è diventato meno complicato.

Tutto ciò ha portato a un aumento delle indagini oltre confine e, per quanto possibile, a un'omologazione parziale delle normative, onde evitare conflitti d'interesse e incidenti diplomatici tra Stati.

Nelle prossime righe ti forniremo una panoramica su questo tema, con le informazioni più importanti da tenere a mente.

Indagini internazionali: modalità di applicazione delle leggi

In relazione al territorio riteniamo opportuno puntualizzare 2 tipi di investigazioni oltre confine: quelle svolte in Italia per conto di altre nazioni e, viceversa, le indagini portate avanti all'estero con richiesta fatta nel nostro Paese.

La normativa di riferimento è la Direttiva del Parlamento Europeo 41 del 2014, secondo cui le indagini vanno condotte seguendo le disposizioni dello Stato nel quale vengono effettuate.

Devi rivolgerti, quindi, a un'agenzia autorizzata presente nel luogo in cui si trova (o di cui siano presenti tracce, documenti, etc...) il soggetto sotto osservazione, purché sia specializzata sul campo.

Tuttavia, la bravura del detective sta nell'individuare l'imputabilità delle condotte della persona controllata in base a entrambe le legislazioni.

Ciò che può essere reato qui, infatti, può non esserlo in altre parti del mondo e viceversa.

È stato fatto qualcosa per superare le differenze di legislazione tra Paesi?

: la Internationale Kommission der Detektiv-Verbände ("Federazione internazionale delle associazioni degli investigatori" con sede a Vienna) si è occupata della formulazione di uno standard minimo unificato in termini di privacy e di procedure ottimizzate (best practice).

L'iniziativa, portata avanti tra il 2004 e il 2007, prende il nome di IKD-Common Minimum Standards ed è stato firmato a Saragozza dai rappresentati delle associazioni di categoria.

Tuttavia, le differenze tra Paesi non hanno raggiunto un adeguato livello di omologazione riguardo alla raccolta di prove, informazioni e sorveglianza.

Basti pensare alle norme sull'utilizzo del GPS sulle vetture (differenti anche all'interno dell'Unione Europea), oppure alla possibilità di visualizzare i criminal records (paragonabile alle liste del Casellario Giudiziario) a livello locale (ma non federale) negli Stati Uniti d'America, non contemplata in Italia.

Le tipologie di indagini oltre confine

Possiamo condurre investigazioni al di fuori di uno Stato o su richiesta di un altro per conto di persone fisiche e giuridiche.

Ecco le situazioni più comuni nel caso di persone fisiche:

  • tutela del soggetto sotto osservazione
  • ricerca di informazioni
  • questioni familiari e matrimoniali (eredità, assegno di mantenimento all'ex coniuge)
  • presunti crimini.

Riguardo alle ricerche per conto di persone giuridiche (imprese, enti pubblici o privati, Autorità, etc...) possiamo allungare la lista con i seguenti punti:

  • frodi assicurative
  • conti bancari offshore
  • falsificazione dell'identità
  • individuazione di organizzazioni criminali (ad esempio traffico di esseri umani o di armi, sfruttamento della prostituzione, spaccio di droghe, etc...)
  • cause legali internazionali
  • trattamento riservato ai propri dipendenti all'estero
  • segnalazione di persone scomparse
  • riciclaggio di denaro
  • reputazione e operato dei propri partner commerciali.

In Italia, negli Stati Uniti e in molte altre nazioni non è permesso raccogliere prove con l'inganno, ad esempio camuffando la propria identità.

I mezzi con cui svolgere investigazioni all'estero e per altri Paesi

A causa della non uniformità legislativa tra nazioni in materia di privacy, non sempre è possibile accedere ai registri privati.

Buona parte degli Stati, comunque, ammettono l'impiego dei seguenti strumenti, purché le indagini siano condotte da un professionista del luogo in cui avvengono le ricerche:

  • Internet
  • archivi pubblici su persone
  • imprese sanzionate
  • banche dati di vario genere.

In caso contrario, il rischio è la perdita del valore probatorio di quanto è stato raccolto, come riportato nella Sentenza 23967 della Cassazione del 19 giugno 2007. La Corte, infatti, aveva respinto quanto è emerso dalle ricerche poiché la difesa non aveva ingaggiato un professionista nel Paese in cui gli imputati avevano maturato precedenti.

Indagini in altre nazioni: a chi rivolgersi?

L'unica mossa da compiere è richiedere l'assistenza di un'agenzia autorizzata come Phersei Investigazioni, preparata nel campo delle investigazioni internazionalinvestigazioni internazionali.

Conoscendo alla perfezione le leggi locali e le procedure di consuetudine, oltre ad avere titoli in linea con gli standard del Paese in questione e una formale autorizzazione a procedere.

Solo così sarà possibile effettuare controlli, raccolta prove e quant'altro senza infrangere le norme.

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