Busta paga falsa: è reato? Cosa si rischia e come riconoscerla
Chi esibisce una busta paga falsa, ad esempio in banca per ottenere la concessione di un mutuo, commette un reato. Vediamo, di seguito, tutto quello che bisogna sapere sull'argomento e come proteggersi da possibili truffe.
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In quali casi viene prodotta una busta paga falsa?
Al giorno d'oggi, a causa della crisi economica in corso, non è così semplice avere liquidità. Gli istituti di credito, infatti, concedono mutui e prestiti solo a soggetti che sono in grado di poter rimborsare la somma.
Coloro che si trovano in difficoltà, magari perché senza un'occupazione, sono a chiamati a fornire adeguate garanzie.
Per tale ragione, alcuni disoccupati presentano una documentazione falsa, cioè una busta paga non veritiera, allo scopo di mentire sulla reale situazione finanziaria in cui versano.
Questi cedolini a prima vista sembrano autentici e per questo vengono, per esempio, consegnati anche quando sorge la necessità di prestare garanzia per affittare un appartamento. Chi è stato licenziato, infatti, fa molta fatica a trovare una casa in cui stare, in quanto i proprietari concludono il contratto solo con conduttori che hanno fonti di reddito, in quanto temono di non riuscire a riscuotere i canoni mensili.
Presentare una busta paga falsa è reato?
La presentazione di documenti falsi, quindi anche della busta paga, rappresenta un reato, nello specifico di truffa e false dichiarazioni.
A norma dell'articolo 640 del codice penale chi, ponendo in essere artifici o raggiri, induce in errore, procurando a sé oppure terzi un profitto ingiusto, viene punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, nonché con una multa che può arrivare a 1.032 euro.
Il truffatore è quindi un soggetto che raggira, per cui non basta una semplice bugia a far perfezionare il reato. Occorre una vera messa in scena, cioè la predisposizione e la presentazione della busta paga falsa per ottenere un vantaggio in modo illegittimo.
Il colpevole non farà altro che alterare la realtà, facendo credere che esista qualcosa, per questo potrà essere denunciato dalla vittima, così da avviare un procedimento penale.
Il Pubblico Ministero non avrà alcun problema nello svolgere le indagini, anche perché basta effettuare controlli approfonditi direttamente all'INPS per appurare la coincidenza contributiva.
In alternativa si può anche controllare l'estratto conto bancario allo scopo di scoprire la presenza o meno di accrediti periodici.
Cosa si rischia quando si presenta una busta paga falsa?
Per fingere di avere un maggiore potere creditizio si crede, erroneamente, che presentando una busta paga falsa sarà possibile avere liquidità o sottoscrivere un contratto di locazione.
Nei fatti, fornire le buste paghe false è molto rischioso, dato che si tratta di un reato punito con la reclusione e la sanzione pecuniaria.
Giovani, casalinghe, lavoratori autonomi e studenti hanno spesso l'esigenza di un prestito o di affittare un immobile. Per evitare di subire spiacevoli conseguenze di natura penale si possono prestare garanzie alternative, come ad esempio la fideiussione, da parte di una persona fidata che si sostituisce al debitore principale qualora quest'ultimo non possa far fede alle obbligazioni assunte.
Succede spesso che i genitori facciano da fideiussori dei figli, in maniera da permettergli di accendere un mutuo o di affittare una casa.
Ricorda che chi si ritrova a ricevere un prestito sulla base di documenti falsificati è tenuto a rendere il denaro avuto illegittimamente, compreso di interessi, pure quando sono state pagate puntualmente le rate.
In futuro il colpevole non potrà nemmeno richiedere ulteriori finanziamenti perché segnalato dalle autorità competenti agli istituti creditizi.
Come riconoscere una busta paga falsa
Le buste paghe false vengono solitamente elaborate al PC e si presentano come documenti in formato pdf. Più nel dettaglio, chi si macchia di questo crimine altera un vecchio cedolino, inserendo nuovi dati e cambiando le date.
Riconoscere una busta paga non autentica può rivelarsi più complicato del previsto, ma per sfatare ogni dubbio è possibile effettuare dei controlli incrociati, comparando l'estratto contributivo fornito dall'INPS, grazie al quale capire se il soggetto è davvero un dipendente in regola con il versamento dei contributi.
Altrettanto importante è la richiesta dell'estratto conto bancario, dal quale si evince l'eventuale ricezione della paga mensile.
Un esperto contabile inoltre potrebbe calcolare contributi e imposte che risultano sulla busta paga per comprendere la correttezza degli importi.
In mancanza di corrispondenza fra quanto riportato sul documento e ciò che risulta dagli estratti, con molta probabilità sei alle prese con un cedolino che è stato contraffatto.
Anche il comportamento del presunto lavoratore gioca un ruolo determinante, in quanto il rifiuto ingiustificato di integrare la documentazione non è mai un buon segno.
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