Annullamento del matrimonio: quando è possibile e come fare
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In quali casi si può annullare il matrimonio?
A fronte di determinati presupposti che la Legge prevede, il matrimonio può essere annullato. Ciò vuol dire, quindi, che è come se non fosse mai esistito. Ragion per cui, se si verifica questo scenario, entrambi i coniugi non hanno più né obblighi né diritti reciproci.
Si può annullare un matrimonio nella circostanza in cui fosse presente un vizio del consenso, vale a dire nel momento in cui la volontà di una delle controparti non si manifesta in modo libero durante lo scambio delle dichiarazioni.
Timore, violenza, simulazione ed errore, pertanto, sono i principali vizi che possono comportare l’annullamento del matrimonio.
Nello specifico, il timore riguarda la scelta di uno dei due coniugi, deciso a sottrarsi a una situazione di pericolo. Il matrimonio, in questo scenario, rappresenta di fatto il male minore: fuggire da una persecuzione politica o scappare da una violenza familiare sono esempi calzanti al riguardo, perché la gravità del timore è grave da incidere sulla decisione finale.
Il timore deve essere esterno ai due soggetti e non putativo: se si basa su disperazione e angoscia, non essendo oggettivo, il matrimonio non può essere annullato.
Per quanto riguarda la violenza, vendette e ritorsioni possono condizionare il consenso e, di conseguenza, portare all’annullamento del matrimonio. La violenza può essere esplicitata attraverso comportamenti di tipo intimidatorio, sia mediante gesti sia attraverso parole.
La simulazione è tipica di quei casi in cui i coniugi hanno siglato un accordo con l’intento di divorziare. Si pensi alla volontà di uno straniero di ottenere la cittadinanza italiana. Lo stesso dicasi per lo sposo o la sposa che sono intenzionati ad acquisire diritti ereditari o a ricevere la reversibilità della pensione.
Anche i matrimoni riparatori, dove gli obblighi reciproci non verranno mai adempiuti, rientrano in questa terza casistica.
Infine, l’errore si ha a fronte di malinteso sulle capacità del coniuge o di qui pro quo sulla sua reale identità. Si tratta di scenari che minano la relazione di coppia. Affinché il matrimonio possa essere annullato, il riferimento all’errore deve, però, riguardare eventi presenti o passati e non evenienze future.
Nello specifico, uno stato di gravidanza, dove il padre non fosse lo sposo, una dichiarazione di delinquenza professionale, una condanna per fatti collegati alla prostituzione con pena superiore ai 24 mesi, una deviazione sessuale, una malattia psichica o fisica presente prima del matrimonio, dove uno dei due coniugi non fosse stato informato in precedenza, e una condanna alla reclusione superiore ai 5 anni per delitto effettuato con dolo e, di fatto, con l’intenzione di compiere un reato, sono gli esempi maggiormente ricorrenti.
Per approfondire: Indagini Prematrimoniali: tutto ciò che devi sapere prima del “grande passo”
Quanto tempo si ha per annullare un matrimonio?
La denuncia per portare all’annullamento del matrimonio va esercitata in un lasso di tempo massimo pari a 10 anni.
Occorre precisare che uno dei due sposi ha la possibilità di denunciare le motivazioni di invalidità qualora lo reputasse opportuno. Tuttavia, queste non vengono prese in considerazione a fronte di coabitazione per un anno dalla loro scoperta.
Da notare che per ciò che concerne il matrimonio con rito cattolico, nel 2015 c'è stata una riforma voluta da Papa Francesco che ha ridotto sensibilmente le tempistiche per ottenere il verdetto definitivo. Oggi il processo dura in media 1 anno. Anche 30 giorni quando viene richiesto il processo abbreviato. Prima, invece, occorreva attendere oltre 2 anni.
Cosa fare per ottenere l’annullamento del matrimonio?
Il coniuge intenzionato ad annullare il matrimonio deve notificare all’altro la richiesta di separazione temporanea e l’atto di citazione.
Lo scopo di questa procedura verte attorno alla volontà di evitare che la coppia viva una situazione di disagio.
Le conseguenze di una sentenza di annullamento del matrimonio sono le seguenti:
- non esistono diritti e doveri per i coniugi. Questo vuol dire perdita della qualità di coniuge;
- perdita dei diritti ereditari;
- fine della comunione dei beni;
- entrata in vigore delle regole definite nel corso della separazione per ciò che concerne i figli.
Fattore molto importante da tenere in considerazione è la buona fede dei coniugi sino al momento del matrimonio. Se entrambe le controparti non disponevano di tutte le informazioni necessarie circa le motivazioni di invalidità, il giudice può optare per il versamento di un assegno di mantenimento per un arco di tempo massimo a 3 anni.
Conditio sine qua non è che il coniuge forte dal punto di vista economico abbia le possibilità. Nella circostanza in cui uno dei coniugi fosse in buona fede, tocca a lui dimostrare la malafede dell’altro.
Come può essere d’aiuto un investigatore privato?
Il supporto di un investigatore privato è molto utile ai fini dell'annullamento del matrimonio: poter contare su prove concrete, raccolte in luoghi pubblici, può rivelarsi decisivo per annullare il matrimonio.
Fondamentale, però, è che le riprese e le foto vengano girate e scattate in posti aperti al pubblico. Solo in questo modo, infatti, potrebbero accertare la colpevolezza del coniuge infedele.
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