Stalking telefonico: cos'è, quando è reato e come comportarsi
Il reato di stalking telefonico può compromettere seriamente la vita quotidiana di chi lo subisce. Nonostante se ne parli poco, devi sapere che le vittime non sono soltanto donne, ma anche uomini, per lo più dopo incontri occasionali o relazioni sentimentali finite male.
Pur non esistendo un profilo tipo del molestatore in termini di posizione lavorativa e condizione sociale, tutte le situazioni da noi affrontate hanno un denominatore comune: una condotta talmente insistente da incutere terrore nella persona perseguitata.
Nelle prossime righe scoprirai come tutelarti e cosa succede dopo una denuncia.
Indice dei contenuti
Cosa si intende per stalking telefonico
Il termine stalking deriva dall'inglese to stalk e significa inseguire, pedinare.
Con tale espressione, quindi, la legge si riferisce agli atti persecutori perpetrati per telefono.
Il soggetto che compie il reato effettua chiamate moleste (o invia messaggi) allo scopo di incutere timore o di mantenere un contatto con la vittima.
Lo stalker attua una serie di comportamenti in grado di provocare disagio in chi li subisce, al punto di modificare le proprie abitudini (rendersi irreperibile, cambiare numero telefonico, nascondere l'ultimo accesso ai voip) per mettersi al riparo da ogni possibile vessazione.
Per approfondire: Come difendersi da uno stalker
Ecco i segnali più evidenti riscontrabili nella persona perseguitata:
- alterazioni dell'umore
• crisi di pianto
• ansia, specialmente quanto arrivano notifiche o chiamate
• disturbi del sonno
• tendenza all'isolamento
• cambiamento degli orari o rinuncia alle attività consuete
• timore per l'incolumità dei propri cari.
Quanto appena elencato rientra nella sintomatologia del PTSD (disturbo da stress post traumatico).
Quando lo stalking telefonico diventa reato
L'articolo 660 del Codice Penale parla di "petulanza" (modi di fare pressanti) e "ogni altro biasimevole motivo" (ragioni riprovevoli), pertanto non rientrano nella casistica le chiamate partite per errore.
Ricordiamo, inoltre, che non sono punibili i ragazzi di età inferiore ai 14 anni: in quel caso sono i genitori (o eventuali tutori) a rispondere delle azioni del figlio, poiché hanno il dovere di vigilare sul comportamento del minore (art. 316 del Codice Civile).
Per configurare il reato di stalking via telefono, l'elemento oggettivo è rappresentato dalla condotta reiterata. Ma non occorre subire una lunga serie di illeciti: basta un tentativo indesiderato di contatto accompagnato da pochi messaggi per fare una denuncia (Sentenza 61/2019 della Corte di Cassazione).
Riguardo all'elemento soggettivo non è necessario conoscere il risultato voluto dallo stalker.
Il dolo generico (ossia la volontà di nuocere alla controparte) è sufficiente per segnalare la situazione alle Autorità, anche quando non vi sia mai stato un contatto de visu tra le parti.
Le agenzie di telemarketing e recupero crediti rischiano di compiere atti persecutori via telefono?
Sì: in base alla Sentenza 29292/2019 della Corte di Cassazione questi enti non sono immuni a denunce per molestie telefoniche.
Pertanto, non hanno il diritto di fare telefonate a tutte le ore del giorno (magari facendo pressione, minacciando o imprecando contro la vittima), anche se il destinatario è insolvente o ha prestato il consenso al trattamento dei dati personali.
Mettere in secondo piano il rispetto verso il prossimo al fine di dare più importanza al guadagno rappresenta un "biasimevole motivo" per contattare una persona.
A rispondere del reato è il titolare dell'agenzia, a meno che l'iniziativa di nuocere non parta dallo stesso operatore (ad esempio per chiamare l'ex marito o l'ex moglie).
Come difendersi dallo stalking telefonico
Essendo punibile in seguito a querela (non revocabile se l'evento è accompagnato da minacce gravi), per il reato di atti persecutori via telefono devi segnalare l'accaduto alle Autorità entro 90 giorni dall'ultimo tentativo di contatto.
Per agenzie di telemarketing o di recupero crediti aggressive, parallelamente alla denuncia puoi rivolgerti anche ad associazioni di consumatori.
Un’alternativa è l'ammonimento del questore allo stalker, con il quale il molestatore viene messo a conoscenza delle conseguenze derivanti dal suo comportamento e invitato a cambiare condotta.
Nel caso in cui tale misura si rivelasse inefficace, scatta la procedibilità d'ufficio.
Come dimostrare lo stalking telefonico
Ti consigliamo di prendere nota del giorno e dell'orario di ogni chiamata ricevuta sul telefono fisso e di non cancellare la cronologia delle telefonate sul tuo cellulare.
Può essere utile registrare le conversazioni, specialmente in caso di minacce: tenere traccia dei dialoghi intercorsi per telefono non è reato, anche se la persona dall'altra parte non ne è al corrente.
Dal momento che lo stato d'animo della vittima è determinante, quando fai la querela devi focalizzarti sull'ansia provocata dallo stalker e sul peggioramento della tua vita quotidiana a causa dei suoi comportamenti.
Messaggi e commenti fastidiosi sui social, così come eventuali prove raccolte da un bravo investigatore privato, concorreranno al lieto fine della vicenda.
Conseguenze per lo stalker
Secondo l'articolo 612-bis del Codice Penale, chi fa telefonate persecutorie è punibile con la detenzione da 1 anno a 6 anni e 6 mesi.
La pena può aumentare oltre il limite massimo se le vittime sono minorenni, disabili o donne in gravidanza oppure per chiamate provenienti da un ex coniuge, convivente o fidanzato.
Lo stesso vale quando al contatto telefonico abbia fatto seguito un incontro finito con un'aggressione a mano armata o con un soggetto che si sia reso irriconoscibile (persona travisata).
Per saperne di più rivolgiti alla nostra agenzia investigativa: troverai il supporto necessario per risolvere il problema.
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