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Privacy e investigazioni: tutto ciò che devi sapere

privacy e investigazioni
| Luca Lampis | Investigazioni Private

Nonostante le regolamentazioni, conciliare privacy e investigazioni non è sempre facile. Garantire il diritto alla riservatezza dei dati e delle persone potrebbe scontrarsi con la necessità di tutelare gli interessi dei committenti, per i quali la consulenza di un detective ha (solitamente) finalità più che legittime.

Un investigatore privato, infatti, ha un raggio d'azione molto meno ampio di quanto saresti portato a credere.

Nelle prossime righe scoprirai fino a dove un professionista si può spingere, quali sono i limiti da non oltrepassare, le normative di riferimento e i provvedimenti previsti in caso di violazioni.

Regole che l’investigatore privato deve rispettare riguardo la privacy

Per portare a buon fine il lavoro affidato, il detective deve operare con discrezione. Il trattamento dei dati, sui quali è d'obbligo mantenere il segreto anche in caso di rinuncia al mandato investigativo, deve concludersi al termine dell'incarico. Tale regola vale indipendentemente dal supporto o meno di eventuali collaboratori, di cui il professionista ha il diritto di avvalersi.

All'investigatore è consentito spiare e pedinare altre persone in luoghi pubblici, scattare foto di nascosto con o senza zoom, usare il GPS, registrare dialoghi intrattenuti con il soggetto controllato (o tra lui e terzi) a sua insaputa, purché sia fisicamente presente. Inoltre, può raccogliere le informazioni presenti negli archivi pubblici e fare sopralluoghi (previo consenso) all'interno di proprietà private.

Egli non può, invece, fare intercettazioni né piazzare microspie di propria iniziativa, girare video senza il benestare degli interessati o incidere di nascosto delle conversazioni telefoniche. Non gli è permesso nemmeno perquisire, accedere ai dati protetti da privacy (siano essi personali, sensibili o super-sensibili) né andare in luoghi privati senza autorizzazione.

Quanto ai servizi per le imprese, deve attenersi alle norme dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970). In particolare, se hai un'azienda e nutri qualche sospetto sul comportamento di un tuo dipendente, puoi farlo controllare da un professionista solo dopo la conclusione del turno.

Per approfondire: Le telecamere in ufficio sono legali?

Il detective è per forza laureato in Giurisprudenza?

In base al Decreto Ministeriale 269 dell’1 dicembre 2010, l'investigatore deve essere in possesso di una laurea triennale in discipline riguardanti le leggi e le loro modalità di applicazione. Inoltre, è specializzato nel campo d'interesse e ha fatto 3 anni da praticante presso un altro detective munito di licenza da almeno 5 anni.

Il professionista ideale ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza, Scienze delle Investigazioni, Criminologia Investigativa e Forense, Scienze Politiche o uno degli indirizzi di Psicologia afferenti al settore legale.

Tali regole non valgono per coloro che scelgono questo mestiere dopo aver fatto parte del corpo di Polizia.

Sia i laureati sia gli ex poliziotti sono tenuti a mantenere la fedina penale pulita e a partecipare a seminari di formazione riconosciuti dal Ministero dell'Interno. Per esercitare devono avere un tesserino rilasciato dalla Prefettura e iscriversi alla Camera di Commercio, con apertura contestuale di partita IVA per chi ha intenzione di lavorare autonomamente.

Diritto alla riservatezza e investigazioni, i riferimenti normativi

Per fare indagini senza intaccare più del necessario la sfera privata delle persone occorre conoscere le attuali regolamentazioni in vigore.

Oltre al già citato Statuto dei Lavoratori, ti forniamo una lista delle fonti più importanti:

  • Costituzione (art. 2)
  • Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (art. 8)
  • Decreto Legislativo 196/2003
  • GDPR
  • Codice della Privacy.

L'articolo 2 della Costituzione sancisce il diritto alla riservatezza, mentre la CEDU si focalizza sul rispetto della vita personale e familiare, nonché della posta ricevuta e dell'abitazione.

Il DLgs 196/2003 entra nel dettaglio su protezione delle informazioni e salvaguardia della dignità, il GDPR affronta la tutela dei dati online e, infine, il Codice della Privacy racchiude le modifiche avvenute negli anni in adeguamento agli standard europei e all'evoluzione tecnologica.

Cosa succede in caso di violazione della privacy

Se la persona controllata si accorge di essere spiata in modo non conforme alla legge può sporgere denuncia. Ti ricordiamo che l'uso inadeguato di dispositivi per la registrazione di audio e video va contro l'articolo 615 bis del Codice Penale: tale infrazione prevede una condanna da 18 mesi a 5 anni.

Per approfondire: Spiare in auto: si può fare o è un reato?

La captazione impropria dei dialoghi telefonici, invece, è una violazione dell'art. 617 del C.P., quindi anche per questa è comminabile la detenzione da 1 a 5 anni. A ciò si aggiunge il danno legato all'inadempimento dell'incarico e all'immagine dell'investigatore privato, a quel punto costretto a ritirarsi dalla professione.

Linea di condotta di un'agenzia investigativa seria

Mettere d'accordo privacy e investigazioni è un obiettivo raggiungibile esclusivamente da professionisti affermati nel settore. Basta un passo falso per commettere un abuso, arrecare danni a chi richiede un servizio e violare i diritti del soggetto sotto osservazione.

Se hai bisogno di una consulenza rivolgiti a un'agenzia investigativa operante secondo i requisiti di legge. Solo in questo modo avrai probabilità molto più alte di trovare, in poco tempo, un detective con esperienza e un'ottima reputazione nel settore.

Per una consulenza gratuita e senza impegno, non esitare a contattarci!
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